Padova
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
|
|||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
|
|||||||||
|
|||||||||
Stato: |
![]() |
||||||||
Regione: |
![]() |
||||||||
Provincia: |
![]() |
||||||||
Coordinate: | Coordinate: | ||||||||
Altitudine: | 12 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 92,85 km² | ||||||||
Abitanti: |
|
||||||||
Densità: | 2276 ab./km² | ||||||||
CAP: | 35100 | ||||||||
Santo patrono: | Sant'Antonio di Padova, San Prosdocimo, Santa Giustina e San Daniele |
Padova (veneto: Pàdoa) è una città; di 211.500 abitanti, 440.023 con l'area metropolitana, dell'Italia nord-orientale, capoluogo dell'omonima provincia della regione Veneto.
Sede di una prestigiosa ed antica Università, Padova vanta numerosissime testimonianze di un glorioso passato culturale ed artistico, che la rendono meta di turisti da ogni parte del mondo. È oggi un importante centro economico e uno dei più importanti e grandi centri di transporti intermodali, anche fluviale, di tutta Europa e rappresenta attualmente il più grande interporto nel nord e centro Italia.
Storia
Le origini del nome |
L'etimologia del toponimo è incerta, ma è evidente l'assonanza con l'antico nome del Po (Padus). Vi si potrebbe riconoscere la radice indoeuropea pat-, in riferimento forse ad un luogo pianeggiante ed aperto, contrapposto alle vicine zone collinari (in latino da questa radice deriva la parola "patera" che sta appunto per "piatto"), a cui si deve aggiungere un ulteriore suffisso "-av" (come nel fiume Timavo), di antica origine venetica, indicante appunto la presenza di un fiume, appunto il Brenta-Medoacus. Inoltre la terminazione "-ium", nel nome romano Patavium, indica la presenza di più villaggi poi unificatisi. (R. Mambella) |
Insediamenti preistorici sono stati accertati dall'archeologia, già a partire dall'XI secolo a.C. - X secolo a.C., topograficamente in corrispondenza dell'odierno centro di Padova. La leggenda narra che la fondazione di Padova sia avvenuta per opera di Antenore, un principe troiano scampato alla distruzione di Troia, ma è ampiamente noto come tale "romantica" diceria tragga origine da un deliberato falso storico, confezionato ad arte dal dotto Lovato Lovati.
Rappresentando uno dei principali centri della cultura paleoveneta, l'antica Padova sorse all'interno di un'ansa del fiume Brenta (durante l'antichità chiamato Medoacus Major) che allora (probabilmente fino al 589) scorreva nell'alveo dell'odierno Bacchiglione (al tempo denominato Medoacus Minor o Edrone), entrando in città nei pressi della attuale Specola.
Già a partire dal 226 a.C. gli antichi patavini strinsero un'alleanza con Roma contro i Galli Cisalpini, alleanza poi confermata più volte, in particolare al tempo della Battaglia di Canne (216 a.C.) e della guerra sociale (91 a.C.), quando Padova e altre città transpadane combatterono al fianco dei romani. Dal 49 a.C. divenne un municipium romano, e in età augustea entrò a far parte della X Regio, della quale costituiva uno dei centri più importanti. Durante l'epoca imperiale la città divenne molto ricca grazie alla lavorazione delle lane provenienti dai pascoli dell'altipiano di Asiago. Dalla città passavano (o partivano) numerose strade che la congiungevano con i principali centri romani dell'epoca: la via Annia che la congiungeva con Adria e Aquileia, la via Medoaci che portava alla Valsugana e all'altipiano di Asiago, la via Astacus che la congiungeva con Vicentia, la via Aurelia che portava ad Asolo, la via Aponense che la collegava ai centri termali dei Colli Euganei. Sia a nord che a sud della città vi erano estese centuriazioni. In epoca romana, Padova fu patria di Tito Livio, insigne storico romano (nello stesso periodo, diede pure i natali ai letterati: Gaio Valerio Flacco, Quinto Asconio Pediano, Trasea Peto, di cui vi è ancora ricordo nella toponomastica cittadina).
Nel periodo delle invasioni barbariche fu più volte devastata, prima dagli Unni nel 452-453, poi nel 601 dai Longobardi di Agilulfo, e infine dagli Ungari nell'899.
Nel Basso Medioevo Padova si distinse come libero comune, partecipando alla Lega Veronese e alla Lega Lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa. A questo periodo risale la fondazione dell'Università (1222), una delle più antiche d'Italia. Fu poi dominata, a partire dal 1318, dalla signoria dei Carraresi, fino alla conquista, avvenuta nel 1405, da parte della Repubblica di Venezia.

Nei successivi quattro secoli Padova, pur perdendo importanza politica, poté godere della pace e della prosperità assicurata dalla signoria veneziana, e della libertà grazie alla sua Università, che richiamò studenti ed insegnanti da tutta Europa, divenendo uno dei maggiori centri dell'aristotelismo e attirando numerosi ed illustri intellettuali, come Galileo Galilei. Nel 1509, durante la guerra della Lega di Cambrai, Padova dovette subire un terribile assedio, che fu però respinto. Dopo lo scampato pericolo, la Serenissima procedette ad opere di fortificazione, dando alla cinta muraria l'aspetto attuale.
Caduta la Serenissima (1797), la città fu ceduta da Napoleone Bonaparte all'Austria. Dopo una breve parentesi all'interno del Regno d'Italia napoleonico, entrò a far parte nel 1815 del Regno Lombardo-Veneto asbugico. L'8 febbraio 1848 vide un'insurrezione contro il dominio austriaco, guidata in particolare dagli studenti universitari. Padova entrò a far parte del Regno d'Italia solo nel 1866, in seguito alla terza guerra di indipendenza.
Nel corso della prima guerra mondiale, la città era il quartier generale delle forze militari italiane. Merita un cenno il fatto che l'ardimentosa (e pacifica) impresa del Volo su Vienna, di dannunziana memoria, prese le mosse dalle vicinanze di Padova (Castello di San Pelagio in comune di Due Carrare, 9 agosto 1918). Nei pressi della città, a Battaglia Terme il castello di Lispida fu adibito a residenza del re Vittorio Emanuele III. A Villa Giusti (in località Mandria di Padova) fu firmato l'armistizio che pose termine al conflitto.
Nella seconda guerra mondiale Padova fu un importante centro della resistenza contro il nazifascismo. Numerosi studenti e insegnanti universitari parteciparono alla lotta partigiana, a cominciare dallo stesso rettore Concetto Marchesi. Per questo motivo l'Università degli Studi di Padova fu premiata (unica università italiana a ricevere tale onorificenza) con la medaglia d'oro al Valor Militare.
Gli anni dal dopoguerra ad oggi furono per Padova di continuo sviluppo edilizio ed economico grazie anche alla collocazione geografica, al centro di importanti vie di comunicazione favorevoli per industrie e servizi. La crisi sociale e politica degli anni settanta vide però il polarizzarsi delle tensioni in vicende spesso collegate all'estremismo di frange della comunità studentesca della città.
La città oggi sta vivendo importanti cambiamenti urbanistici, con la costruzione di nuovi moderni edifici direzionali e residenziali e con un profondo rinnovo della viabilità cittadina, articolatasi negli ultimi anni intorno alla complessa realizzazione del metrotram, tuttora in corso.
L'ateneo patavino |
L'Università
degli Studi di Padova è fra le più
note
università in
Italia e nel mondo, e
fra le più antiche al mondo (la
terza in Italia, la settima al mondo),
risalendo al
1222.
Nel
2007 contava circa 63.000 studenti e
2.350 docenti.
William Harvey, l'illustre
medico
inglese cui si deve la prima
descrizione scientifica del
sistema circolatorio (1628),
fu allievo a Padova di
Girolamo Fabrici. Va peraltro
ricordato che in questa città sorse il
primo
teatro anatomico (1594),
ed il fondatore della Scuola Clinica
Padovana,
Giovanni Battista del Monte, fu il
primo medico a tenere le lezioni nelle
corsie di un ospedale. |
Galleria fotografica
|
|||
Questo articolo
è rilasciato sotto i termini
della
GNU Free Documentation License.
Esso
utilizza materiale tratto
dalla
voce di Wikipedia: "Italia"