B&B ROMANTICA VENEZIA
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ITINERARIO NR 1: PIAZZA SAN MARCO Il modo migliore per iniziare a visitare Venezia è partire dal cuore della città: Piazza San Marco. Venne pavimentata in cotto per la prima volta nel 1267 mentre prima era un brolo, ovvero un campo in erba alberato, separato dal sagrato della chiesa di San Marco da un piccolo canale. Una seconda pavimentazione si ebbe nel 1392 con riquadri di pietre cotte inframmezzate da listoni di marmo bianco. Seguirono altre pavimentazioni fino a quella del 1893 quando la piazza venne rinnovata con il disegno attuale La sua forma trapezoidale è racchiusa nei due lati lunghi dalle PROCURATIE: quelle vecchie, che partono dalla Torre dell'Orologio conservano il carattere rinascimentale, sono disposte su due piani di logge e riprendono il motivo della preesistente costruzione veneto-bizantina del XII sec.
Di
fronte, le Procuratie nuove, sorte a seguito della demolizione dell’Ospizio
Orseolo iniziata nel 1582.
LA BASILICA
DI SAN MARCO
La chiesa nel corso della storia ha sempre avuto un ruolo
rilevante per la sua funzione storica, politica, e artistica. Cappella Ducale, e come tale dipendente direttamente dal Doge,
chiesa dello stato la cui tutela era affidata ai Procuratori di San Marco e, nel
1807, sede patriarcale.
Nella facciata esterna della basilica cinque portali con
bassorilievi sulle arcate raffiguranti arti e mestieri, le quattro stagioni e
forme geometriche. La pianta dell'edificio è a croce greca, sovrastata da cinque grandi cupole ricoperte di mosaici che rappresentano storie della Bibbia, i Profeti, l'Ascensione, la Pentecoste, S. Giovanni Evangelista, la Madonna, e il S.S. Sacramento, mentre nell'abside campeggia l'immagine del Cristo Pantocrator. A sinistra del transetto (la navata trasversale) si trova la cappella della Madonna Nicopeia, che custodisce l’antichissima icona della Vergine, secondo la leggenda opera dell’evangelista Luca. Sul lato destro della chiesa si trova il battistero con alcune tombe di dogi e l'ingresso al Tesoro di San Marco che custodisce i pezzi di oreficeria più preziosi. Dietro l’altare maggiore è visibile la Pala d’Oro, mirabile realizzazione dell’oreficeria veneto-bizantina, al cui completamento lavorarono vari artigiani per oltre trecento anni dal X al XIV secolo. All'interno dell'altare si custodisce il sarcofago con il corpo di San Marco. I
TETRARCHI E I DUE PILASTRI ACRITANI Isolati dalla chiesa si trovano i due pilastri provenienti da San Giovanni d’Acri. Bellissimi esempi di arte siriaca del IV sec. che i veneziani hanno strappato ai genovesi nel 1256 con la conquista della città di Acri.
LA TORRE
DELL’OROLOGIO Sulla terrazza in cima alla torre una grande campana su cui battono le ore i “Mori”, due figure virili in bronzo fuse nel 1497 così chiamati per la patina scura che hanno assunto nel tempo.
IL CAMPANILE Il 14 luglio 1902 il campanile improvvisamente crollò adagiandosi su sé stesso senza provocare gravi danni. Delle cinque campane l’unica che si salvò dalle macerie fu la “Marangona”, la campana maggiore il cui suono indicava l’inizio e la fine della giornata di lavoro e dava il primo avviso delle riunioni del Maggior Consiglio. Ma dopo nove anni di lavori il campanile sorgeva ancora “dov’era e com’era”. LA LOGGETTA DEL CAMPANILE fu ricostruita tra il 1537-49 su progetto di Jacopo Sansovino. Quattro nicchie accolgono le statue in bronzo di Minerva, Apollo, Mercurio, la Pace. Alcuni rilievi in marmo raffigurano Venezia sotto forma di Giustizia, e le isole di Cipro e di Candia. Nella ricostruzione della loggetta del 1912, successiva al crollo del campanile dello stesso anno, fu usato quanto più possibile materiale architettonico e decorativo originario.
LE COLONNE DI SAN MARCO E TODARO
PALAZZO DUCALE Centro e simbolo dell'attività politica veneziana, passa attraverso incendi devastanti che nel corso dei secoli ne hanno determinato ristrutturazioni e cambiamenti significativi. La prima grande ristrutturazione si ebbe con il doge Sebastiano Ziani, nel XII sec., che trasformò l’antico castello-fortezza in un palazzo. Ma solo dal 1340 in poi il palazzo si avvierà lentamente verso la struttura attuale. In stile gotico-veneziano, il palazzo si sviluppa su due livelli colonnati sovrastati da un corpo di marmi in cui il bianco d’Istria si alterna al marmo rosso di Verona. Nella parte più antica, rivolta verso il molo, si trovano capitelli trecenteschi, mentre le sculture angolari verso il Ponte della Paglia rappresentano l’ebbrezza di Noè, l’arcangelo Michele e Adamo ed Eva verso la piazzetta, mentre nell’angolo verso la Porta della Carta troviamo il Giudizio di Salomone. Si accede al palazzo attraverso la Porta del Frumento. Qui ci si trova nel cortile chiuso da portici nel quale si tenevano le cerimonie dell'incoronazione ducale, al centro due grandi vere da pozzo in bronzo realizzate nel cinquecento che servivano da approvvigionamento idrico per tutto il palazzo. Al piano terreno si può visitare il Museo dell’Opera. La scala dei Giganti, realizzata dal Sansovino, collega il cortile alla loggia interna del primo piano. Le due statue colossali raffiguranti Marte e Nettuno dovevano rappresentare la potenza e il dominio di Venezia sulla terraferma e sul mare. La Scala d’Oro così chiamata per le ricche decorazioni in stucco bianco e foglia d'oro zecchino della volta, conduce all’appartamento del Doge. Le sale sono decorate da splendidi camini e molte opere di scuola veneziana. Al primo piano sono ospitati gli ambienti giudiziari, la Sala del Maggior Consiglio, e la Sala dello Scrutinio. Al secondo piano le sale di riunione delle più alte Magistrature dello Stato: la Signoria, il Senato, il Consiglio dei Dieci, con opere di Tintoretto, Tiziano, Jacopo Palma il Giovane, Veronese, Hieronimus Bosh e altri.
(prossimamente pubblicheremo altri itinerari) |
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