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EVENTI A
VENEZIA
FESTA DEL
REDENTORE Nel 1577 viene
demolita la chiesa di San Giacomo e si avvia la costruzione di un tempio
dedicato al Redentore come ringraziamento per la fine della pestilenza che si
era abbattuta su Venezia e che aveva raggiunto il culmine negli anni 1575-76.
Il senato affida il progetto ad Andrea Palladio. La chiesa viene
portata a termine 12 anni dopo nel 1592 da Antonio da Ponte che ne assume la direzione
dei lavori alla morte del Palladio.
Ancora oggi, la terza domenica di luglio, si celebra la festa del
Redentore per ricordare la visita che il doge Sebastiano Venier fece, il 21
luglio 1578, nei luoghi dove sarebbe sorto il tempio.
II doge aprì il corteo e dalla Porta della Carta del Palazzo Ducale
giunse alla Giudecca, collegata da un ponte costruito con ottanta galee. Un'
immensa folla seguì il doge e si radunò sulle rive dell’isola.
In quella giornata assolata, e fino all’alba del giorno dopo,
i veneziani festeggiarono lo scampato pericolo.
Il sabato precedente la terza domenica di luglio di ogni anno
un ponte di 330 metri collegherà, per lo spazio di un week end, San Marco alla
Giudecca. Il sabato sera il bacino di San
Marco si riempirà di barche coloratissime e illuminate a bordo delle quali si
suona, si canta e si mangiano i tipici piatti veneziani: pasta e fagioli, o
bigoli in salsa, sarde in saor, folpetti … e si termina con una grande fetta di anguria, il tutto
accompagnato da buon vino. E' in assoluto la festa più sentita dai veneziani.
Fin dal pomeriggio del sabato, per occupare i posti migliori, una folla di
veneziani e turisti si assieperà lungo le rive della Giudecca e di San Marco per
gli attesissimi fuochi d’artificio che illumineranno il cielo per circa
tre quarti d'ora, ogni anno diversi e sempre più affascinanti. Ora di inizio 23:30.
Una regata di
gondole, all'interno della stagione remiera "Voga alla veneta" concluderà il
weekend del Redentore.
FESTA
DELLA MADONNA DELLA SALUTE
Il
21 novembre di ogni anno si celebra la Madonna della Salute. Per i veneziani è
un rito visitare la Madonna e deporre un cero per ottenere o conservare la
salute. L’altare custodisce una preziosa icona bizantina della Vergine, la
theotokos Mesopanditissa proveniente dall’isola di Creta.
Il governo veneziano, per ringraziare
della cessata pestilenza che aveva colpito la città nel 1630, decise di erigere
un grande tempio votivo. Il Senato scelse il progetto a pianta centrale
presentato da Baldassare Longhena. Per l’ambiente veneziano, notoriamente legato
alla tradizione, l’originalità dell’opera aveva suscitato dubbi e dissensi ma il
governo affidò ugualmente l’incarico al giovane architetto. Per Venezia, la
maestosa chiesa in stile barocco posta all’ingresso del Canal Grande, assumeva in tal modo un
profondo significato religioso ed era di grande impatto sia urbanistico che
ambientale.
Per facilitare il pellegrinaggio dei fedeli viene costruito
provvisoriamente un ponte di barche che attraversa il Canal Grande e collega
Santa Maria del Giglio alla chiesa della Salute.
Per i visitatori che si recheranno alla chiesa in tale occasione, a
causa dell’immensa folla, sarà difficile poter ammirare le opere di Tiziano e
Tintoretto che arricchiscono la sacrestia.
Per l'occasione la città si riempie di luci e bancarelle con
candele e dolciumi di ogni tipo.
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