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Caorle

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 
Caorle
Panorama di Caorle
     
       
Stato: bandiera Italia
Regione: Veneto
Provincia: stemma Venezia
Coordinate: 45°35′60″N 12°52′60″E / 45.6, 12.88333Coordinate: 45°35′60″N 12°52′60″E / 45.6, 12.88333
Altitudine: m s.l.m.
Superficie: 151,52 km²
Abitanti:
11.922 31 marzo 2008
Densità: 79 ab./km²
Frazioni: Altanea Lido, Brussa, Ca' Corniani, Ca' Cottoni, Castello di Brussa, Duna Verde, Marango, Ottava Presa, Porto Santa Margherita, San Gaetano, San Giorgio di Livenza, Villaviera 
Comuni contigui: Concordia Sagittaria, Eraclea, Portogruaro, San Michele al Tagliamento, Santo Stino di Livenza, Torre di Mosto
Sito istituzionale

Càorle è un comune di 11.922 abitanti della provincia di Venezia, situato tra le foci dei fiumi Livenza e Lemene, che si affaccia sul Mare Adriatico a nord est della Laguna di Venezia fra le località turistiche di Eraclea e di Bibione.

Il comune di Caorle si affaccia per 18 chilometri di litorale sul mare Adriatico, ma comprende una serie di frazioni nell'entroterra, confinando a nord con i comuni di Portogruaro, Concordia Sagittaria, San Stino di Livenza e Torre di Mosto; ad est si trova il comune di San Michele al Tagliamento, mentre a sud-ovest il comune di Eraclea.
 

 

Il capoluogo

Il territorio cittadino è suddiviso in alcuni rioni: il centro storico, cuore della città, con il suo fulcro nel duomo e da cui si diramano un gran numero di calli che sfociano ora in campielli ora nel principale Rio terà; verso sud-ovest, dalla via dedicata a Sant'Andrea prende forma l'omonimo rione, una serie di strade con il nome di pesci, prodotti tipici del pescato locale; dall'altra sponda del rio centrale, si ha invece il moderno rione Sansonessa, la zona industriale di Caorle; ancora più a sud si estende il rione Santa Margherita, attraversato dal lungo viale Santa Margherita, un tempo coperto da dune e da una folta vegetazione, e termina sulla riva sinistra del fiume Livenza; sempre costeggiando il rio centrale, a sud del rione Sant'Andrea, si trova il recente rione dell'Orologio (tradizionalmente incorporato nel rione Santa Margherita), che prende il nome dalla vicina darsena (Bandiera Blu europea per gli approdi turistici dal 1993), e si articola in una sorta di quadrante di meridiana con una serie di vie che hanno il nome dei segni dello zodiaco; a nord-est del centro storico si estendono invece i rioni San Giuseppe, più interno, e Falconera, che arriva fino alla foce del Lemene e ai territori lagunari, dove si trovano le tipiche costruzioni dei casoni.

Le frazioni

  • Ca' Corniani - Ca' Cottoni - Villaviera; le due frazioni che si estendono a nord, all'inizio del XX secolo e fino agli anni settanta il vero centro della popolazione, grazie alle fiorenti attività agricole che costituivano la seconda fonte di sussistenza del paese (oltre alla pesca). Entrambe le frazioni prendono il nome da famiglie nobili veneziane; a Ca' Corniani sopravvive ancora una sagra paesana a fine agosto (sagra di San Giovanni) dove è possibile degustare i prodotti tipici della campagna e i vini ivi prodotti. Più all'interno si trova l'affascinante zona di Villaviera, immersa nella campagna e tipicamente dedicata all'agriturismo. La frazione di Ca' Cottoni, immediatamente successiva, conserva la recentemente restaurata chiesa della Resurrezione, di età barocca; a nord confina con il comune di San Stino di Livenza.
  • San Giorgio di Livenza; una piccola enclave caorlotta all'interno del comune di San Stino; territorio politicamente soggetto al comune di Caorle, ma storicamente separato; anche dal punto di vista religioso, mentre l'intero territorio comunale (un tempo parte della Diocesi di Caorle) rientra sotto la giurisdizione del Patriarcato di Venezia, la frazione di San Giorgio rientra sotto la Diocesi di Vittorio Veneto.
  • San Gaetano - Ottava presa - Marango; si trovano a nord del capoluogo, sull'altra riva del Livenza rispetto a Ca' Corniani e Ca' Cottoni. Fanno parte di una vasta porzione di terreno, atto per lo più all'attività agricola, anticamente suddiviso in prese, cioè vari appezzamenti di terreno di dimensione variabile. La frazione di San Gaetano si trova leggermente spostata da quella che un tempo era la Sesta presa; anche qui la presenza di numerosi agriturismi dà la possibilità di conoscere le specialità eno-gastronomiche del territorio. Ottava presa è invece l'unica frazione che ha mantenuto la denominazione originaria; recentemente si sta riconvertendo da un uso prevalentemente agricolo ad una destinazione residenziale ed industriale (nei pressi della sponda del Livenza è in costruzione una nuova area industriale); confina con il comune di San Stino, che divide con Caorle la località di Ottava presa. La località del Marango, confinante col comune di Concordia Sagittaria, prende il nome da una omonima via che congiunge i due comuni; oltre alla presenza di aziende agrituristiche è da notare la sede di una piccola comunità monastica.
  • Porto Santa Margherita; il litorale di ponente del capoluogo, che si interrompe alle foci del fiume Livenza, riprende dall'altra sponda con la frazione di Porto Santa Margherita. Negli anni settanta, l'epoca del boom economico dovuto al turismo, la frazione era considerata la perla dell'Adriatico, all'avanguardia per quanto riguarda le strutture balneari. Oggi il territorio è in via di rivalutazione; importante è la presenza della attrezzata darsena Marina 4, che insieme alla darsena Dell'Orologio, continua a ricevere da diversi anni consecutivamente la Bandiera Blu per gli approdi turistici.
  • Duna Verde - Lido Altanea; verso sud si articola la zona di Duna Verde, anch'essa nata nell'ultimo trentennio del secolo scorso e prevalentemente votata al turismo; il territorio è inoltre importante per la presenza di zone attrezzate per il campeggio. Recentissima è la formazione della frazione di Lido Altanea, un nucleo di abitazioni, alberghi e strutture commerciali in quella che era la vecchia omonima valle. Entrambe confinano con il comune di Eraclea.
  • Brussa - Castello; antico territorio al confine con il comune di Portogruaro. Si trova immerso nella laguna, in quella che prende il nome di Valle vecchia, attualmente oggetto di rivalutazione da parte del comune; la presenza di una piccola spiaggia consente un turismo improntato sia alla stagione balneare che alla scoperta della natura della zona, prevalentemente per scopi faunistici. La denominazione Castello, dal latino Castrum, testimonia invece la presenza di un tribuno dell'aristocrazia terriera sul litorale compreso tra Caorle e Bibione.

Clima

Caorle è situata nella zona classificata come "E 2649 Gradi di Giorno". Le estati sono generalmente calde, con umidità accentuata in particolar modo nei mesi di luglio e agosto; le temperature non superano i 33-34 °C, contando anche nelle estati più torride. Gli inverni sono freddi, con poche gelate verso la fine di dicembre e nel mese di gennaio. Si ha presenza di nebbia nei mesi autunnali e di fine inverno. Dai dati raccolti dalla stazione meteorologica di Venezia-Tessera, il mese con la temperatura minima media più bassa risulta gennaio (-1°C), mentre quello con la temperatura massima media più alta luglio (28°C); il mese con il maggior tasso di umidità medio sono dicembre e gennaio. La direzione e l'intensità dei venti risentono della posizione geografica del territorio (sulla costa dell'alto adriatico, a sud del golfo di Trieste); si hanno in prevalenza venti di bora nei mesi più freddi e di scirocco in quelli più caldi. La presenza di numerosi sciroccali con piogge fa di novembre il mese più piovoso in media (9 giorni al mese di pioggia con 87 mm).

Turismo

La laguna di Caorle alle foci del Lemene

La cittadina veneta offre ai turisti amanti del mare oltre 250 strutture alberghiere, due darsene allestite per l'attracco dei natanti e 18 chilometri di arenile (più volte premiato con la Bandiera Blu europea), diviso in due spiagge (di Levante e di Ponente) separate dalla scogliera; inoltre, a sud, si trovano le frazioni di Porto Santa Margherita, Duna Verde e la neonata Lido Altanea. A nord la Laguna di Caorle é l'ideale per escursioni in barca in mezzo alla natura incontaminata, che tanto piaceva allo scrittore Ernest Hemingway, il quale la descrisse nel suo libro Di là dal fiume e tra gli alberi. Tra le valli e le barene si trovano i "casoni", tipiche costruzioni usate in passato dai pescatori durante il periodo della pesca.
Ma Caorle, unica sull'adriatico, è capace di conciliare stagione balneare e un pregevole centro storico, con le sue casette variopinte distribuite fra calli e campielli; originariamente attraversato da una rete di canali artificiali ora interrati (i cosiddetti Rio terà) dà ancora l'impressione di camminare in un piccolo scorcio di Venezia; nel cuore della città vi è il porto peschereccio, testimone della fiorente attività di pesca ed ultimo baluardo della rete di canali che attraversava la vecchia isola.
D'inverno la città non si svuota, ma continua ad offrire opportunità per i turisti,con alberghi aperti tutto l'anno e, nel centro storico, i mercatini di Natale e una pista di pattinaggio sul ghiaccio all'aperto da dicembre ai primi giorni di febbraio (iniziativa avviata con successo da qualche anno).
Infine importanti manifestazioni sportive hanno avuto Caorle come sfondo; fino agli anni novanta Atletica leggera karate.

 

Come arrivare a Caorle

In automobile: prendendo l'Autostrada A4 in direzione Trieste è possibile uscire a San Stino di Livenza e percorrere la Strada provinciale 59 San Stino - Caorle; arrivando da San Donà di Piave si percorre la Strada provinciale 54 San Donà - Caorle.

In treno: scendendo alla Stazione di Portogruaro-Caorle della Ferrovia Venezia-Trieste è possibile prendere gli automezzi della compagnia locale ATVO nella linea Portogruaro - Caorle.

 

Dialetto

Quello parlato a Caorle è un un dialetto molto vicino a quello veneziano, ma già nell'entroterra di alcune frazioni, ancora riparate dagli influssi del vicino Friuli, che invece molto si fanno sentire nelle vicine Concordia Portogruaro, si sentono gli influssi di un dialetto più diffuso nel veneto centrale. Alcune forme tipicamente diffuse nei dialetti padovano o vicentino non si sentono nel caorloto: ad esempio non compaiono vocali interdentali come la z (si dice xente e non zente); non vi è l'elisione dell'ultima vocale preceduta da consonanti fricative sibilanti (es. non si pronuncia adess, la parola adesso rimane invariata), nè la sostituzione della vocale finale con la e (es. si dice ara che scherso in luogo di ara che scherse - guarda che scherzo), varianti queste molto diffuse nelle zone della vicina Eraclea e di San Stino; influssi tipicamente lagunari si sentono nella coniugazione del verbo essere (terza persona: (łu el) xe / (łori i) xe) a differenza di quanto accade appena fuori del territorio cittadino ((łu) l'è / (łori) l'è); nelle frasi interrogative si riconosce la fusione tipica del veneziano più antico (es. gastu xà pensà? - Hai già pensato? - anche qui differenziandosi dalla forma tipica dell'entroterra gatu), riconoscibili tra l'altro anche nelle zone di Chioggia. In questo senso Caorle può essere considerata una sorta di enclave del dialetto veneziano, anche se non si ritrova la stessa cadenza cantilenante tipica di Venezia. Infatti la variante veneziana della lingua veneta era la lingua ufficiale della Serenissima Repubblica, di cui Caorle era la terza isola per grandezza (dopo Chioggia e la stessa Venezia); questo costituisce un'ulteriore prova dell'appartenenza veneziana della cittadina di Caorle, unica rispetto al resto del mandamento di Portogruaro, appartenuto storicamente al Friuli storicoo.
Lo stesso nome dei cittadini può essere esaminato dal punto di vista linguistico: sarebbe dovuto ad un influsso bizantino che distingue le zone costiere da Ravenna (Ravennati) verso Rovigo (Rovigoti), Chioggia (Cioxoti) e Caorle (Caorloti).

 

 
 

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